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- THE TERMINAL -
RECENSIONE SENZA SPOLIER


Una commedia? Mhm... Avevo molta paura di restare deluso, ed invece Spielberg si è dimostrato, ancora una volta, un genio cinefilo (anche se ultimamente perde colpi).
Il film in se, come plot, non è niente di eccezionale. Ma la bravura di Spielberg e di Hanks lo trasforma in una vera chicca: sono proprio questi due geni di Hollywood a tenere in piedi il film, e niente altro.
Hanks è di una bravura straordinaria, e riesce a costruire il personaggio anche nei piccoli gesti, così come Spielberg riesce a mettere su un film "Spielberg Style" lavorando sui particolari: le gag, ma soprattutto il piccolo scontro tra due modi di vivere, tra due "ideologie", ovvero di gente cresciuta negli USA capitalisti che deve rapportarsi con uno cresciuto in un paese dell'ex URSS.
Nel film si vedono sia i difetti che i pregi di entrambi i modi di vivere... i pregi dell'individualismo americano contro i difetti della collettività comunista, e vice-versa.
Il bello è che, alla fine, nessuno dei due sistemi esce vincitore, e trionfa la mediazione ed il dialogo tra le due filosofie.
L'unica cosa che ho trovato un po' stucchevole è la classica storia d'amore hollywoodiana che però, per lo meno, non si conclude con un happy ending.
O, almeno, l'happy ending viene risparmiato al pubblico (grazie Steven).
Una nota di merito, infine, anche a John Williams, che ancora una volta ha messo insieme una colonna sonora fantastica.

 

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© Matteo Bacchin