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- CAPITAN HARLOCK-
RECENSIONE SENZA SPOILER


Per assecondare la classica tradizione dei bastian contrari, mi trovo a dover rovesciare quasi del tutto quella che è l'opinione della maggioranza su questo manga.
Dunque, mi aspettavo molto dal manga di Harlock, e ne sono stato invece profondamente deluso.
Sotto il profilo puramente estetico, davvero non sono riuscito a trovare tutta quell'espressività e poesia di cui alcuni parlano: senza nulla togliere al chara dei personaggi che comunque trovo bellissimo (ha fatto scuola), e soprattutto alla meravigliosa Arcadia (la più bella astronave di tutti i tempi), è proprio la realizzazione del fumetto in se che a mio parere lascia molto a desiderare. Alcune inquadrature le ho trovate assurde, da bambino delle medie, con aberrazioni prospettiche che farebbero rabbrividire Go Nagai (il che è tutto dire...) ed i personaggi "tagliati" fuori dalla vignetta un po' come capita. Inoltre posso dire qualcosa anche sul "vuoto" dello spazio: ho capito che Matsumoto voleva rendere l'idea della solitudine, delle distanze siderali, dell'ignoto oscuro eccetera, ma ci sono decisamente troppe vignette con solo l'Arcadia nel bel mezzo del nulla, addirittura a volte tavole intere, che alla lunga fanno pensare "ma Reiji la voglia di disegnare proprio non l'aveva". Questo non fa altro che diminuire ulteriormente lo scarso pathos che questo manga mi trasmette.
Sulla sceneggiatura in se non ho nulla da obbiettare, anzi, ci sono spunti molto "moderni" nonostante il manga abbia oltre trent'anni: sono quei tipici elementi che possono rendere una storia immortale.
Quello che però mi ha maggiormente deluso, a volte addirittura inorridito di Harlock è la leggerezza apparente con la quale Matsumoto ha infarcito la sua storia di ideali e dialettiche da propaganda fascista. In particolare una battuta non scorderò mai: Daiba, ad un certo punto, durante una battuta di caccia – anzi, un brutale RASTRELLAMENTO delle Mazoniane – si pone un dubbio, si sente un'assassino. Meeme, in tutta risposta, risponde semplicemente "Credi in Harlock, esattamente come faccio io". La stessa, poche vignette prima, afferma candidamente che sarebbe pronta a sacrificarsi per Harlock, che se questo le ordinasse di buttarsi nel fuoco lei lo farebbe senza indugio. Questo mi ha disturbato.
Non è tanto il fatto che stessero facendo fuori Mazoniane a carrettate che mi fa rabbrividire (in fondo queste volevano conquistare la terra, ed è giusto difendersi), ma il modo in cui Meeme taglia le gambe ai legittimi dubbi di un ragazzino, che si chiede se sterminare a quel modo un'altra razza sia legittimo o meno. Lei avrebbe potuto spiegargli perché e percome, convincerlo spiegando (a lui ed a noi) quali siano realmente gli ideali, la filosofia del "buon" capitano. Invece liquida il tutto con un "credici e basta, perché quello che dice lui è giusto e basta, qualsiasi cosa esca dalla bocca di Harlock è oro, anche se ti dice buttati nel fuoco tu non porti dubbi se sia giusto farlo, o perché tu debba farlo, ma fallo e basta perché solo Harlock è il giusto".
Boh, sarà che non funziono, ma io lo trovo agghiacciante.
Perchè quello di Daiba non era un tentativo di deresponsabilizzarsi, anzi tutt'altro. Proprio perché si sentiva responsabile di ciò che stava facendo si è chiesto perché lo faceva. E l'affermazione di Meeme gli toglie quella responsabilità: "tanto è un'idea di Harlock". Se le Mazoniane li avessero catturati, loro che avrebbero risposto? "Obbedivo agli ordini"?
Io penso che al giorno d'oggi, ma anche ai tempi del manga (che è successivo, ricordiamolo, ai moti studenteschi ed alla guerra del Vietnam...), liquidare i dubbi di Daiba con un mero e FASCISTA "credi in Harlock" sia uno scandalo.
Proviamo a cambiare lievemente la situazione: sono gli anni '40, in Italia un soldato italiano si pone il dubbio se massacrare gli americani "invasori" sia giusto o meno, ed un suo commilitone gli risponde "credi nel Duce". Non è la stessa cosa?
Seguire il proprio cuore non è una cosa malvagia, anzi, io sono un romantico convinto. Ma seguire SOLO il cuore non è da romantici, è da scimmioni...
Il mio cuore mi dice che sarebbe giusto sfondare il cranio ad alcune persone per molti motivi che non sto a spiegare in questa sede, ma non lo faccio non perché sono un mollusco, ma perché sono in grado di stabilire, usando ogni tanto i miei tre neuroni, che non sarebbe giusto farlo: so pormi ogni tanto degli interrogativi e dei dubbi...

 

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© Matteo Bacchin